Come pulire le scarpe in pelle scamosciata
Le scarpe sono le nostre fedeli compagne durante ogni nostra avventura. Le indossiamo tutto il giorno e in ogni tipo di contesto e spesso le togliamo la sera - magari coperte di fango e sporcizia se torniamo ad esempio da una camminata in montagna - riponendole nella scarpiera senza prendersene cura. E invece il segreto per farle durare a lungo sta proprio in questo: le operazioni di manutenzione e pulizia sono indispensabili per mantenere inalterate nel tempo le loro proprietà funzionali e qualitative. Ma come farlo nel migliore dei modi?
Prima di tutto, occorre effettuare alcune operazioni preparatorie, valide per ogni tipo di calzatura. Vediamolo assieme:
Fase 1: Preparazione
Prima di procedere alla pulizia della calzatura, è necessario seguire alcuni passaggi preparatori molto importanti, validi per ogni tipo di tomaia:
Far asciugare naturalmente la scarpa, evitando l’esposizione diretta al sole, stufe e altre fonti di calore, in quanto potrebbero seccare pelle, materiali plastici e far scollare i collanti di suola e tomaia.
Sfiliamo lacci e la soletta per favorire l’aerazione delle fodere interne, accertandoci che siano in buono stato prive di lacerazioni o abrasioni e controlliamo lo stato d’usura dei lacci.
Fase 2: Pulizia
La pelle scamosciata è uno dei materiali più diffusi e apprezzati nel mondo delle calzature, soprattutto per le sue caratteristiche di morbidezza e comfort.
A differenza della pelle pieno fiore, necessita di una manutenzione più accurata, che mantenga inalterate le sue qualità nel corso del tempo.
Iniziamo la fase di pulizia, utilizzando un panno umido per rimuovere lo sporco. In caso di sporco più persistente, come residui di terriccio o fango, si può utilizzare anche una spazzola a setole morbide.
Una volta che la superficie della nostra scarpa sarà ben pulita e asciutta, è consigliato proteggerla con uno spray impermeabilizzante a base d’acqua, come ad esempio lo spray “Dolomite”. Agitiamo bene e applichiamo due strati sulla tomaia spruzzando da una distanza di circa 20 cm. Aspettiamo 5 minuti e ripetiamo l’operazione una seconda volta.
Prima di utilizzarle nuovamente, è bene farle riposare la pelle alcune ore per permettere il corretto assorbimento dei prodotti utilizzati. Infine, approfittiamone per reinserire i lacci ed il sottopiede, assicurandoci che siano ben asciutti.
Fase 3: Manutenzione
Ecco, infine, alcune piccole regole e consigli pratici che ti aiuteranno ad allungare il ciclo di vita delle tue scarpe. Quando acquistiamo una calzatura, è importante ricordare che è nel nostro interesse farla durare il più a lungo possibile, ma è anche un dovere nei confronti dell’ambiente evitare il loro deterioramento precoce, adottando quindi un comportamento sostenibile prima e dopo il loro impiego.
Per preservare al meglio le nostre calzature quando non le utilizziamo, ricordiamoci di estrarre sempre le loro solette, inserendo poi al loro interno della carta di giornale – in particolare nella punta – così da mantenerne inalterata la loro forma.
Consigliamo inoltre di conservare le scarpe all’interno della loro scatola originale, ricoprendole con le veline interne e avendo cura di riporle in un luogo buio, privo di umidità e sbalzi termici.
Lo sapevate che…
Sapevate che le prime scarpe che misero piede sul tetto del K2 furono proprio scarponi Dolomite in pelle? Era il 31 Luglio 1954, intorno alle ore 18.00, quando dopo una lunga e straziante ascesa, gli alpinisti Achille Compagnoni e Lino Lacedelli finalmente raggiunsero la vetta per la prima volta nella storia. Ad accompagnarli in questa impresa, proprio delle calzature Dolomite in pelle realizzate a mano in Italia. Fu un successo incredibile, la spedizione divenne un’epopea di tenacia e determinazione, un racconto leggendario che ancora oggi continua ad ispirare le persone.