All ombra del Tepui
Scarichiamo il nostro materiale e alla partenza del Cessna tutto intorno piomba in uno di quei silenzi che mi inquietano; quei silenzi che vanno oltre l’assenza di rumori, quelli che rimbombano nella testa, che ronzano nelle orecchie.
Se non fosse per Leonardo, la nostra guida, il villaggio pemòn sembrerebbe completamente disabitato. Solo i bambini verso sera ci faranno il dono della, paradossalmente piacevole, sensazione di essere spiati.
Tutto intorno il tipico ambiente della sabana venezuelana, punteggiata da una foresta rigogliosa, da sparute capanne e dai tepui, quelle buffe montagne dalla cima piatta e dalle pareti estremamente verticali e appetitose per gli alpinisti.
(…) l’indomani il nostro gruppo di portatori per raggiungere l’Acopàn, il tepui che vorremmo scalare, è composto da donne e ragazzini; c’è anche una bimba di 6,7 anni che si porta sulla schiena una piccola di pochi mesi, che lungo strada viene allattata dalla madre-portatore con seni turgidi e sudati per lo sforzo e la canicola afosa.
Come donna e madre è una cosa che mi disturba, mi sembra di profanare la sua maternità, ma so anche che se provassi ad aiutarla non verrei capita e forse procurerei solo imbarazzo.
(…) La scorsa notte hanno sentito i miei fischi disperati perché mi sono persa nella foresta; mi chiedono di riprodurli per loro, quei strani versi con la bocca li fanno sorridere perché a loro estranei.
(…) Quando dopo molti giorni ritorno al paese questo è come per incanto popolato di gente chiassosa; mentre mi lavo al fiume scorgo i bambini che mi spiano; li sento fischiare e ridere felici.
Antonella Giacomini, 48 anni, nel continente americano ha viaggiato per esplorare ed arrampicare in Alaska, Canada, Nord America, Messico, Venezuela, Perù, Cile e Argentina. Sempre con le sue Dolomiti ai piedi.