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I rifugi di roccia delle Dolomiti del Brenta

31 agosto 2022

Il rifugio di montagna è quel luogo che racchiude mille storie, dove ognuno può vivere e scrivere la propria. Il rifugio è calore, buon cibo, una partita a carte, tramonti indimenticabili, silenzi scanditi dal vento che soffia tra le rocce. Per quanto adoriamo vivere nel cuore della montagna con la nostra tenda, il rifugio conserva sempre quel suo fascino unico ed irresistibile. In luoghi di montagna fatti di rocce, pinnacoli, creste e ghiaioni, i rifugi rappresentano un baluardo inestimabile, da preservare.

Uno di questi luoghi è sicuramente il gruppo delle Dolomiti di Brenta. Si tratta dell'unico gruppo dolomitico situato ad ovest del fiume Adige, e forse per questo ha sempre suscitato in noi una curiosità ed attrazione particolari. Incredibile regno di roccia, le Dolomiti di Brenta accolgono tra le loro imponenti cime numerosi splendidi rifugi alpini incastonati nella dolomia, in uno scenario mozzafiato. Abbiamo deciso così di attraversare questo gruppo dolomitico in tre giorni di trekking ad anello, andando ad esplorare il territorio del Rifugio Graffer, Rifugio Stoppani, Rifugio Tuckett, Rifugio Brentei, Rifugio Tosa-Pedrotti, Rifugio Selvata e Rifugio Croz dell'Altissimo.

 

La partenza del nostro itinerario da Andalo, in provincia di Trento sull'Altipiano della Paganella, non lascia minimamente presagire il magico mondo roccioso che andremo ad attraversare. Sarà che questo versante orientale del gruppo dolomitico non è altrettanto frequentato come quello occidentale, ma in ogni caso la lunga salita di approccio conserverà varie sorprese. Camminiamo in completa solitudine per un giorno intero, con la testa imbrigliata tra mille pensieri che pian piano si sciolgono. Poi compare un verde vallone puntellato da chiare roccette e circondato da pareti dolomitiche.

 

Rocce, valloni e detriti dolomitici, che rendono i percorsi memorabili, per le emozioni che suscitano in uno specifico momento del nostro cammino. Le nuvole sempre più scure, la fatica che comincia a farsi sentire, il silenzio e la solitudine assoluta lungo il sentiero, e la vista che si apre improvvisamente sul verde e roccioso vallone. Da qui in avanti entriamo nella terra dei rifugi.

Il rifugio Graffer ci accoglie per la prima notte, regalandoci un tramonto memorabile, insieme a quel silenzio che così tanto avevamo ricercato, e che non ha mai smesso di accompagnarci. La giornata seguente ci svegliamo sopra ad un mare di nubi, nelle quali ci immergiamo nel nostro cammino, per poi sbucare sempre di fronte a nuove e verticali pareti dolomitiche.

Il rifugio Tosa-Pedrotti ci ospita così per la seconda notte in questo anfiteatro roccioso, con le luci del tramonto che si spengono nel cuore delle camerate, quando anche le ultime persone abbandonano la sala comune, in una sorta di religioso e silenzioso rito, in preparazione alla giornata seguente. Giornata nella quale ognuno proseguirà con il proprio zaino sulle spalle, andando a scrivere una storia unica ed indimenticabile. Una storia le cui componenti, in fin dei conti, sono sempre le stesse, ma che regala ogni volta uno stupore diverso.

Per maggiori informazioni e dettagli visita il sito di Focus On Trip:https://focusontrips.com/