I panorami rocciosi dal laghetto Wunhleger tra le Dolomiti del Catinaccio
Nella semplicità di un sentiero di montagna si trova tutta l’essenza della nostra stagione estiva. Una sola vista che riempie l’animo e la mente. Un vento leggero che soffia e rinfresca l’atmosfera anche quando il sole scalda di più. E poi le pareti di chiara roccia dolomitica che si stagliano enormi sullo sfondo di ogni percorso. È così che muoviamo i nostri primi passi ad inizio estate nella Val di Tires, una vallata che si snoda a poche decine di chilometri da Bolzano, in Alto Adige, e gode della sua posizione tra le Dolomiti dei Gruppi di Sciliar e Catinaccio.
Con una semplice escursione si possono ammirare le principali cime e pareti del Catinaccio, uno dei gruppi montuosi più scenografici di tutte le Dolomiti. Il profilo aguzzo delle torri del Vajolet resta sempre sullo sfondo a catturare il nostro sguardo ad ogni passo. Oltre alle torri, di fronte a noi anche la Cima Catinaccio (cima che dà il nome a tutto il gruppo) e la Croda di Re Laurino. Dopo essere sbucati dal bosco, una verde radura si presenta di fronte a noi: il Wuhnleger è da qui brevemente raggiungibile, e percorriamo ogni passo assaporando e gustando con la massima consapevolezza tutto ciò che ci circonda.
Il Wuhnleger riflette nelle sue acque il profilo delle principali pareti del Catinaccio, in una posizione che sembra studiata appositamente per creare un quadretto idilliaco. Il “giardino di rose” delle Dolomiti, ossia il Catinaccio, o Rosegarten in tedesco (che tradotto significa appunto “giardino di rose”), sta a ricordarci di quel particolare fenomeno ottico chiamato Enrosadira, tale per cui le pareti dolomitiche si tingono di rosa ed arancione ad ogni alba e tramonto. Noi camminiamo però nel cuore della giornata, con il caldo sole estivo che scalda i nostri passi, ed alcune nuvole passeggere nel cielo si appostano proprio sopra alle cime dolomitiche. Ci accompagnano gli scarponi bassi Dolomite Nibelia GTX, estremamente leggeri e traspiranti, ideali per il periodo estivo con la loro tomaia in rete traspirante.
Il profilo della formazione rocciosa del Catinaccio ci attira costantemente con le sue cime, dalle forme aguzze, frastagliate e così spettacolari. Dalla Cima Catinaccio muoviamo lo sguardo verso sud fino alla parete della Roda di Vael, che incombe prima dell’avvallamento costituito dal Passo di Costalunga. Passo che separa il Catinaccio dal gruppo dolomitico del Latemar, anch’esso ben visibile con le sue numerose torri aguzze e profili dentellati. Caratteristica sempre affascinante dei profili dolomitici. Restiamo allora fermi in una fase di contemplazione, mentre l’atmosfera estiva ci accompagna e le nuvole in lontananza cominciano ad addensarsi. Ascoltiamo il rumore del vento ed il profumo dell’aria, mentre gli occhi continuano a perdersi nei vari punti in cui la chiara roccia dolomitica si mescola con l’azzurro del cielo.