Verso il Cerro Torre
Incredibile: ieri eravamo a Belluno e adesso siamo già in cammino per raggiungere la Laguna Torre, nel Parco nazionale Los Glaciares in Argentina.
Questo sentiero l’ho fatto un sacco di volte ma ogni volta è un’emozione nuova quando si comincia a intravedere tra le nuvole “l’urlo di pietra”, una delle montagne più belle, famose e difficili da conquistare al mondo.
Le altre volte camminavo con un mix di paura, ansia ed eccitazione al pensiero di quella grande montagna da scalare; oggi invece mi godo il percorso con la rilassatezza dell’escursionista, pieno di amore platonico per quelle magnifiche pareti.
Il gruppo è affiatato, tutti hanno rinunciato volentieri al primo giorno di ambientamento e di riposo per scagliarsi subito verso questo fenomeno della natura. Per chi non è abituato ad arrampicare la “Tirolesa” è già una piccola emozione.
Più in alto si riapre il cielo e spunta, come una lama nel cielo, la Torre Egger.
Quante avventure e tragedie legate a queste guglie! Alcune hanno infuocato gli animi degli arrampicatori: dai misteri di Cesare Maestri alle schiodature selvagge di questi ultimi anni. Avvenimenti eclatanti che hanno diviso - e tutt’ora dividono - il mondo della montagna, ma anche tante piccole e grandi imprese, alcune delle quali hanno segnato la storia e l’evoluzione dell’alpinismo.
La nostra passeggiata si spinge fino alla base del grande ghiacciaio.
Leggo negli occhi dei miei compagni la meraviglia e l’emozione e penso che questo sia il mio piccolo, grande premio. A nostro modo abbiamo conquistato il Cerro Torre!