Come pulire fodera e plantari
Al pari della tomaia esterna, anche la soletta e la fodera interna delle nostre scarpe devono essere oggetto delle nostre cure. Un’accurata pulizia e manutenzione di queste parti è infatti indispensabile per prevenire la proliferazione di batteri ed il deterioramento precoce della nostra calzatura.
Anche in questo caso è tuttavia necessario conoscere il materiale con cui queste componenti sono realizzate perché ciascuna di esse richiederà l’utilizzo di prodotti specifici per eseguire una corretta ed efficiente pulizia.
Fodere sintetiche
Se la nostra scarpa ha una fodera interna realizzata con materiali sintetici, non sono necessari particolari accorgimenti. Per effettuare una pulizia efficace basterà semplicemente passare l’interno scarpa con un panno caldo umido, lasciando poi asciugare il tutto.
Fodere in pelle
Al contrario, le fodere in pelle hanno esigenze di pulizia diverse. Le cose cambiano se invece la fodera della nostra scarpa è in pelle. La struttura di questo tipo di fodere è infatti particolarmente sensibile all’azione degli acidi che vengono prodotti con la sudorazione del piede, che le possono danneggiare o deteriorare anzitempo. Per questo motivo, suggeriamo innanzitutto di pulire la fodera con un panno caldo e umido, lasciando poi asciugare. Una volta fatto ciò, andremo ad applicare uno strato sottile di Crema o Spray Dolomite.
Pulizia del plantare
Parliamo infine di un altro importantissimo componente interno delle nostre scarpe: il plantare estraibile. Il plantare è comunemente inserito all’interno della scarpa per fornire un maggior comfort e supporto nella camminata, ma sono anche indispensabili per mantenere i nostri piedi asciutti e puliti.
Quando si tratta di pulizia del plantare, ci basterà rimuoverlo dalla calzatura, lavandolo accuratamente con un panno umido. In seguito, farlo asciugare completamente.
È bene effettuare questa operazione con una certa regolarità – preferibilmente dopo ogni utilizzo della scarpa. È infine consigliato sostituire i plantari ogni 6 mesi o almeno una volta all’anno, a seconda dell’intensità con cui si utilizzano le scarpe.
Lo sapevate che…
I quattro materiali più comuni con cui sono realizzate le solette oggigiorno sono la schiuma, il gel, il sughero e la pelle. Ognuno di questi ha i propri vantaggi, ma nel passato il materiale che veniva largamente preferito dagli alpinisti per le proprie calzature era la pelle. Erano di questa tipologia i plantari usati ad esempio negli scarponi impiegati per l’assalto alle cime del K2 o dell’Everest: questi integravano dei supporti leggeri in tessuto gommato, lo stesso materiale che venne impiegato anche per realizzare le fodere interne. Fodere e plantari erano infine cuciti assieme e sigillati con lattice, per evitare ogni genere di sezione in rilievo che potesse provocare sfregamenti. Questa soluzione permise di realizzare delle calzature calde e ben isolate termicamente dall’ambiente esterno, sacrificando in parte la loro traspirabilità.